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Vincitrice dell'edizione letteraria "I Poeti di via Margutta 2023". Una boccata d'aria fresca in un'epoca di parole per ferire, non ci restano che parole per crescere ed emozionare!

Aggiornamento: 10 mar






Con immenso orgoglio, il mio amore per l'arte della scrittura mi ha portata a vincere il concorso letterario della collana Poetica "I poeti di Via Margutta vol.68 edizione 2023".


Scrivere è naturale, intimo come mangiare. Mi cibo di parole, che facciano crescere ed emozionare, in un'epoca dove le parole purtroppo vengono spesso usate per ferire, con leggerezza, di fatto come si legge dalla seconda immagine, esce fuori la mia Anima colorata. Continuo dopo anni questa umile battaglia, io come tanti altri artisti, in tutte le sue forme, quando la gentilezza prende forma, la qualsiasi, non esistono etichette, non esistono scrittori, poeti, pittori, comici, siamo solo esseri umani, e tramite questa gentilezza provo a trasmettere emozioni, per crescere insieme alle parole, ai sani pensieri.


Riporto qui le due parafrasi scritte dalla casa editrice Dantebus. Aggiungendo l'emozione da me provata per essere riuscita, tramite la poesia, a trasmettere ciò che sono, ciò che provo. Questo è da sempre stato il mio umile obiettivo, trasmettere parti della mia anima al lettore, con il piacere di immedesimarsi, risollevarsi, sentirsi tutti parte di un'unico mondo, in cui con il coraggio di esprimersi si può lottare contro paure, ingiustizie e dolori, e al tempo stesso sognare proprio come un fanciullo.


Per saperne di più su questo meraviglioso progetto artistico basta visitare il sito Dantebus Margutta.


(il seguente testo è stato estrapolato dal libro Collana Poetica I Poeti di Via Margutta vol. 68 - Edizione 2023)

Disponibile presso la sede Dantebus nelle città di Roma e Firenze. Disponibile su varie piattaforme in formato ePub, basta cliccare sul seguente link.


Di seguito il booktrailer:





Introduzione all’autrice

«Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.»

(Dante Alighieri)

 

Sulla scia di grandi autori, come A. de Saint-Exupéry, Pascoli, Picasso e molti altri, l’arte della profonda e sensibile autrice Clara Oliveri, si fonda sul concetto di “tornare bambini”. Da Il Piccolo Principe alla Poetica del fanciullino, dal recuperare la facoltà della fantasia e della meraviglia a ritrovare lo stupore, la positività ed il saper sognare, Clara sente fortemente che il bambino vive nel cuore e abita nell’anima di ogni persona sicché “tornare bambini” è la tappa più importante del percorso di crescita, è un ritornare alla sorgente ma con la chiara visione che quella è la sorgente. Non a caso Picasso affermava: A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino.

 

«Non abbandonarmi

io vivo in te

sono quel bambino che sognava immerso nella natura non abbandonarmi 

ti ho insegnato a gioire delle piccole cose a godere del semplice

della vita

ti ho insegnato ad amare incondizionatamente non dimenticarmi se gioirai ancora  io vivrò in te e insieme saremo felici.» (“Il bambino che è in noi”) 


Ecco che, allora, un po’ come Baglioni in Avrai, la poetessa canta un inno d’amore dedicato al figlio (“E ti ricorderai”) che funge da manifesto programmatico dell’arte e dell’esistenza. Germoglio tra la cenere, acqua nel deserto. Carezza in un conflitto, terra ferma nel naufragio… immagini e parole forti e dolci, per gridare che è l’amore l’unica cosa che conta e che può superare ogni limite e confine. Il tornare bambini, dunque, presume la scelta della via dell’amore, che è anche quella della bellezza, dell’emozione, della gioia e della felicità. Come scrive A. de Saint-Exupéry: Si vede bene solo col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi; così i versi di Clara passano attraverso la storia personale, come si evince dalle toccanti dediche dei componimenti (al figlio, al padre di suo figlio, alla suocera), per arrivare all’universale, si pongono lo scopo, colorando l’anima e scrivendo dentro e fuori milioni di poesie di donare ad ogni lettore occhi nuovi, come quelli di un fanciullo, che facciano sorridere il cuore

 

«E mentre il sole va a dormire come te sulla mia pelle la stanchezza si alza e va via, in punta di piedi  ti osservo e… 

Sei il germoglio tra la cenere  L’acqua nel deserto  il tepore di un camino al polo nord una stretta di mano in guerra una carezza in un conflitto terra ferma in un naufragio sei l’aria che respiro sei le mie giornate […] e ti ricorderai che nulla è più grande dell’amore infinito che provo per te.»

(“… E ti ricorderai…”)     


Ecco la poesia vincitrice del concorso presente anche sul mio sito Parole per Crescere.



E mentre il sole va a dormire

Come te sulla mia pelle

La stanchezza si alza

E va via, in punta di piedi

Ti osservo e...

Sei il germoglio tra la cenere

L'acqua nel deserto

Il tepore di un camino al polo nord

Una stretta di mano in guerra

Una carezza in un conflitto

Terra ferma in un naufragio

Sei l'aria che respiro

Sei le mie giornate

Quegli occhietti che mi seguono

Come fossi anch'io tutte queste cose

E mentre scopri la vita

Ti tengo la mano

Ti scaldo il cuore

Fin quando non sarai così pieno d'amore

Da affrontare il mondo da solo

Ovunque sarai

Ti toccherai il petto

Guarderai il cielo infinito

Il mare al tramonto

E ti ricorderai che nulla è più grande dell'amore infinito che provo per te.


A mio figlio

14/06/23

Clara Oliveri 



Concludo ringraziando sempre le mie amate parole, i sogni, e le persone che percepiscono la mia anima attraverso l'arte della poesia. Infine, ma non meno importante, ringrazio mio figlio per avermi fatto vincere il concorso letterario, e per avermi riempito ancor di più il cuore e colorato la vita.                                        

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